Il TSRM è il professionista che:
2.1 pone la persona al centro di tutte le attività sanitarie;
2.2 eroga un servizio alla persona e, nella sua autonomia professionale, valuta, decide ed agisce al solo fine di tutelarne e favorirne la salute attraverso la realizzazione di specifici interventi a finalità preventiva, diagnostica o terapeutica; contribuisce a prevenire e curare la malattia;
2.3 riconosce che la persona non è destinataria passiva degli interventi sanitari bensì soggetto titolare dei “diritti inviolabili dell’uomo”, a cui spetta un ruolo da protagonista attivo e responsabile nella tutela e promozione della propria salute;
2.4 in qualità di soggetto attivo nella determinazione della politica professionale e sanitaria, assume un comportamento responsabile nella tutela e salvaguardia del diritto alla salute. E’ consapevole che la persona ha diritto ad un accesso agevole a strutture e servizi sanitari e a tal fine, laddove ha facoltà di intervento, fornisce il suo contributo;
2.5 nello svolgimento delle attività professionali, è responsabile degli atti compiuti e dei comportamenti assunti, secondo i principi di autonomia e collaborazione;
2.6 nello svolgimento della sua attività valuta la specificità della persona con particolare riguardo nei confronti di età, sesso, etnia, cultura e valori di riferimento;
2.7 tenendo atteggiamenti gentili e accoglienti, si pone in ascolto della persona cogliendone sentimenti, opinioni, difficoltà, ansie e dolori, oltre che il significato che essa attribuisce all’intervento radiologico;
2.8 consapevole che ogni prestazione sanitaria ha come presupposto il rapporto di fiducia tra operatore e persona, garantisce la riservatezza di tutte le informazioni assunte sulla persona ed in particolare di quelle raccolte durante l’anamnesi. Si adopera per il rispetto del diritto all’intimità della persona limitando le situazioni che ne possono procurare il pregiudizio;
2.9 pone il principio di lealtà alla base dei rapporti interpersonali;
2.10 nell’esercizio della professione valuta ed agisce sulla base di evidenze scientifiche; verifica costantemente le proprie modalità operative e contribuisce alla definizione e all’aggiornamento di linee guida, protocolli o procedure oltre che dei manuali della qualità.
2.11 partecipa alla determinazione della politica professionale e sanitaria e si adopera per il miglioramento della sua specifica realtà lavorativa.
2.12 caratterizza il suo esercizio professionale in modo da garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie secondo la migliore scienza ed esperienza. A tal fine, individua come strumenti appropriati la formazione continua, la ricerca e il miglioramento continuo della qualità delle prestazioni sanitarie. Oltre che come discente e docente, partecipa attivamente alla formazione continua attraverso la promozione, la progettazione e la realizzazione di specifici percorsi formativi;
2.13 di fronte alle molteplici e crescenti questioni etiche poste dalla società, dalla scienza e dalla tecnologia, tra le risposte proposte dai possibili orientamenti di riferimento (etico, scientifico religioso, normativo, professionale, culturale ed economico), opera le scelte comportamentali che meglio tutelano e soddisfano la dignità, la libertà e i bisogni di salute della persona, salvaguardando comunque, per quanto gli è possibile, la promozione di un’offerta sanitaria ispirata a principi di giustizia ed equità;
2.14 rifiuta l’accanimento diagnostico e terapeutico in quanto lesivo della dignità e della salute della persona nonchè contrario all’uso appropriato delle risorse. Allorquando, a suo giudizio, si verifichino ne dà segnalazione;
2.15 ispira tutte le relazioni che instaura con persone fisiche o giuridiche alla tutela della salute, riconosciuta come bene primario; contrasta i comportamenti e relazioni incompatibili con il bene primario rappresentato dalla salute.